chiodo
chiòdo (ant. e region. chiòvo) s. m. [lat. clavus, volg. claus, da cui rispettivam. le forme ant. chiavo e chiovo; la -d- per influenza del lat. claudĕre]. – 1. Piccolo ferro allungato, più o meno sottile, di solito terminante con punta a un’estremità e munito all’altra di una testa, usato per collegare fra loro tavole, lastre metalliche, ecc., o, infisso in una parete, per sospendervi o sostenere oggetti. A seconda della forma e della destinazione, si hanno: ch. fucinati, a gambo quadro, usati nella carpenteria navale, nei ponteggi provvisorî, in staccionate, ecc.; ch. da cavallo, fabbricati a macchina, con ferro molto malleabile; ch. da ribadire, per giunzioni di pezzi metallici, con stelo cilindrico piuttosto corto che, introdotti nei fori apprestati, vengono ribattuti, a mano o a macchina, dalla parte del gambo, formando un’altra testa, detta di ribattitura; ch. autofilettante, chiodo usato spec. nell’industria automobilistica, di acciaio temprato, con gambo provvisto di speciale filettatura che, durante il forzamento, genera la filettatura del foro; ch. da roccia (o da ghiaccio), chiodi di acciaio o di leghe leggere che gli alpinisti usano piantare per l’assicurazione o per la progressione nelle fessure della roccia o nel ghiaccio. Sono detti chiodi anche le puntine metalliche applicate alla suola delle scarpe usate da atleti di varie specialità (corse di velocità, lancio del martello e del disco, salto in alto, salto con l’asta), per aumentare l’aderenza al fondo della pista. Locuzioni: ficcare, conficcare un ch., quando lo si fa entrare interamente nel legno o in altro; mettere, piantare, attaccare un ch., quando se ne lascia sporgere una parte; levare, cavare, sconficcare un ch.; ribattere, ribadire un ch., ripiegarne a raso la parte del gambo che sporge oltre i pezzi da congiungere; in similitudini: essere magro, secco come un ch., essere, parere un ch., di persona molto magra. Per estens., la punta con cui terminava in alto il caratteristico elmo (detto appunto elmo a chiodo o chiodato) dei soldati prussiani. 2. Usi fig.: a. Dolore forte e localizzato in qualche parte del corpo, spec. nel capo; fitta dolorosa: avere, sentirsi un ch. (o come un ch.) nella testa, nel cervello, nella nuca. In partic., nel linguaggio medico: ch. isterico, cefalea puntoria localizzata al vertice del capo, sintomo frequente nell’isterismo; ch. solare, cefalea sopraorbitaria prodotta da prolungata esposizione ai raggi del sole, oppure legata a malattia (per lo più malaria). b. Afflizione o preoccupazione continua, assillante, idea fissa: è il suo ch. quel benedetto ragazzo!; quella cambiale da pagare è il suo chiodo; avere un ch. fisso. c. Locuzioni: fissare o fermare il ch., ostinarsi in una risoluzione, fermare la mente in un pensiero; battere o ribadire il ch., insistere su una cosa, su un argomento; mettere, piantare il ch., consolidare, consolidarsi, lasciare durevole traccia: ad ogni modo La tua fama ha messo il ch. (Giusti); uno dei rari scrittori di oggi [C. E. Gadda] dei quali possa dirsi che abbiano veramente «piantato il chiodo» nella nostra letteratura (Montale); stare al ch., stare saldo in un proposito, essere accanito nel lavoro; tenere qualcuno al ch. (tosc. a chiodo), costringerlo a un lavoro assiduo, senza dargli tregua; ch. scaccia (o leva) chiodo, un male ne fa dimenticare un altro; attaccare una voglia al ch., rinunciare a soddisfarla, deporre l’idea di fare o di avere una cosa (anche di oggetti, spec. connessi con attività sportive, per indicare l’abbandono di tali attività: attaccare, appendere i guantoni, la bicicletta, la racchetta al ch., e sim.). Molto com. la locuz. fam. roba da chiodi, cose da chiodi, con sign. varî secondo le circostanze: roba di qualità scadente, cosa stranissima, o incredibile o spropositata, situazione che fa disperare, fatto che provoca meraviglia. 3. fig., fam. Debito (e spec. i debiti non pagati): fare, piantare un ch.; è pieno di chiodi; ha chiodi da ogni parte; lascia chiodi dappertutto. 4. a. Chiodi di garofano, spezia costituita dai fiori in boccio, seccati al sole, di un albero delle mirtacee (Eugenia caryophyllata), originario delle Filippine e delle Molucche, ora coltivato prevalentemente nelle isole di Zanzibar e di Pemba. b. Ch. segalino, altro nome della segale cornuta. 5. Nel gergo giovanile, giubbotto di pelle nera, originariamente indossato da motociclisti, caratterizzato da numerosi bottoni automatici di metallo di grandi dimensioni (che ricordano teste di chiodi, da cui forse il nome) e da cerniere lampo, tipico dell’abbigliamento che s’ispira a quello dei cantanti rock. ◆ Dim. chiodino (v.), chiodétto (v.), chiodettino, chioderèllo (o chiodarèllo); accr. chiodóne; pegg. chiodàccio.