chiazzare
v. tr. e intr. pron. [forse dal longob. klazz(j)an «macchiare»]. – Spargere di chiazze, macchiare: l’ira gli aveva chiazzato la faccia di rosso; fig., non com.: il nostro eloquio, tutto ancora mortificato dalle bassezze della servitù e già chiazzato dalle macchie della licenza (Carducci). Nell’intr. pron., coprirsi, spargersi di chiazze, macchiarsi: la parete si è chiazzata di umido; il volto mi si è chiazzato di rosso. Fig., contaminarsi: sembra che la loro purezza da un momento all’altro debba chiazzarsi di corruzione (E. Cecchi). ◆ Part. pass. chiazzato, anche come agg., cosparso di chiazze, che presenta delle chiazze: aveva la camicia chiazzata di sangue; un volto chiazzato di macchie rosse; due stinchi vellosi e chiazzati di fango secco (D’Annunzio).