che fa provincia
loc. agg.le In senso figurato, e in usi colloquiali spesso scherz., che è grande quanto una provincia, quindi molto grande, enorme o, in senso negativo, spropositato. ♦ Lei ragioniere, uomo di numeri ma anche di belle lettere, di partite doppie ma anche di sàpide memorie intorno alle tradizioni della nostra gente, si ricorderà di certo di quando era in uso un colorito dittaggio forgiato dalla saggezza di strada per indicare coloro che palesavano in giro enormi natiche dall’aspetto massiccio e prepotente, o talora barocche e ridondanti, trionfali e – perché no ? – in qualche caso anche dispotiche e tracotanti come solo certe chiappe del popolo riescono a essere. Rivolti a costoro, un tempo era costume dire, ammiccandone al posteriore con aria beffarda : “Ma lo sai che ciài (ci hai) un culo che fa provincia ?!” intendendo così conferire congrua estensione e sostanza a quel gigantesco apparato di natiche, e al contempo introducendo un connotato geografico e amministrativo che di quel gran deretano testimoniasse l’importanza, incutesse il rispetto e di esso fornisse un’adeguata rinomanza. (Giorgio Marchetti, Tirreno.it, 6 novembre 2012, Blog La primavera del Borzacchini) • Vabbè, ci sono Milito, Cassano e Palacio. Garanzie, non ci mettesse lo zampino la dea bendata. Perché due settimane dopo la chiusura del mercato, il ginocchio sinistro del Principe fa crac contro il Cluj. Stagione finita, panico e paura. Si pensa al free agent Carew, ma non gioca da mesi e ha una pancia che fa provincia. (Marco Guidi, Giornale.it, 6 aprile 2013, Sport) • Brian Sacchetti in campo ha un cuore che fa provincia, contrappasso abituale per chi ha vissuto un'adolescenza senza fissa dimora. Un po' per colpa del papà (è nato a Moncalieri, ha iniziato le elementari a Varese, poi si è trasferito a Torino), un po' per merito suo dato che la pallacanestro è diventata anche il suo lavoro. (Luca Bertelli, Corriere della sera, 27 aprile 2018, p. 11, Sport) • Da allora, detto senza acrimonia, Scanzi ha lasciato le briglie di ogni sua recondita insicurezza (purtroppo è roba ineliminabile: ha dato forfait anche la psicoanalisi) e così, un tempo, leggevi le grandi firme e ti ritrovavi le dita sporche d'inchiostro: oggi leggi Andrea Scanzi ed eccole sporche di fondotinta. «Siamo la generazione dell'io», ha detto una volta, ergendosi ad archetipo. «Ho un ego che fa provincia» ha rimarcato in un'altra occasione, come se ammetterlo fosse un'attenuante. (Filippo Facci, Libero Quotidiano.it, 11 maggio 2020, Commenti & Opinioni).
Loc. composta dal pron. relativo che, da una voce del v. tr. fare e dal s. f. provincia.