chainworker
(chain worker), s. m. Lavoratore precario delle grandi catene commerciali o dei settori della comunicazione e della formazione, assunto con contratto a tempo determinato. ◆ Alle 15 inizia la prima assemblea. Ospiti i «Chain Workers», cioè coloro che lavorano nelle «Cattedrali del consumo» come Mc Donald’s e BlockBuster, quelli che gli studenti chiamano i «forzati della globalizzazione». (Teresa Monestiroli, Repubblica, 27 novembre 2001, Milano, p. V) • Nemici giurati dell’«America imperialista», i rifondaroli avevano fatto ricorso a un glossario anglo-americano per spiegare che durante la street parade (il corteo) a sostegno dei chainworkers e brainworkers (precari delle catene commerciali e dell’intelletto) e per richiedere flexsecurity (flessibilità con diritti), ci sarebbero stati episodi di shopsurfing: ovvero «azioni a sorpresa di riappropriazione di reddito». Il che, tradotto in fatti, ha significato ingenti furti in un ipermercato e in libreria e conseguenti denunce a decine. (Daria Gorodisky, Corriere della sera, 8 novembre 2004, p. 13, Cronache) • Vale a dire, spiega Ronnie Gambino del collettivo Chainworkers, che «la cooperazione dei lavoratori è più efficace delle strutture sindacali, che ignorano il problema del precariato». (Repubblica, 29 aprile 2007, Milano, p. X).
Dall’ingl. chainworker.
V. anche precog.