cernere
cèrnere (ant. cernire) v. tr. [dal lat. cernĕre «separare, vagliare»] (pres. io cèrno, ecc.; pass. rem. cernéi o cernètti; part. pass., poco usato, cernìto). – 1. letter. Separare, distinguere cose diverse o di qualità diversa: c. gli stracci, le foglie di tabacco (v. anche cernitore); c. il buono dal cattivo, l’utile dall’inutile; mutiamo consiglio, bene cernendo da male (Guittone); anche stacciando: c. la farina dalla crusca; con bianchi e sottilissimi cribri cernivano oro separandolo da le minute arene (Sannazzaro). Più genericam., scegliere: fra i filosofi principalmente si cernevano i caporioni delle società segrete (I. Nievo). 2. ant. Vedere distintamente, nel senso proprio, con gli occhi, e fig., con l’intelletto: già le sue meschite Là entro certe ne la valle cerno (Dante); Ma questo è quel ch’a cerner mi par forte (Dante).