centro di trattenimento dei clandestini
loc. s.le m. Struttura pubblica destinata a raccogliere i migranti nelle loro terre d’origine, per impedire che raggiungano il territorio nazionale; anche con riferimento alle strutture pubbliche destinate a ospitare gli immigrati clandestini che stanno per essere espulsi dal territorio nazionale. ◆ Il Consiglio dei ministri di venerdì varerà il regolamento attuativo della Bossi-Fini che prende atto dei rilievi della Corte costituzionale. Il provvedimento conterrà il finanziamento per la creazione di centri di trattenimento dei clandestini in Libia. (Sole 24 Ore, 1° settembre 2004, p. 1, Prima pagina) • «Sì, il Cpt è una struttura chiusa. Anche per noi. Il Comune non ha rapporti diretti col centro di trattenimento dei clandestini. Le informazioni che abbiamo, le riceviamo soltanto grazie alla collaborazione del personale Caritas che opera all’interno dell’ex caserma. La possibilità di consentire l’accesso almeno al garante dei detenuti? Sarebbe davvero un bel segnale di civiltà». Adriana Scaramuzzino, vice sindaco con delega ai servizi sociali ed ex giudice al tribunale per i minori, è rimasta molto colpita dalla morte di un immigrato in via Mattei. (C. G., Repubblica, 8 agosto 2006, Bologna, p. II).
Espressione composta dal s. m. centro, dalla prep. di, dal s. m. trattenimento, dalla prep. di e dal s. m. clandestino.