centro di mediazione familiare
loc. s.le m. Centro di consulenza nel quale operano esperti delle dinamiche di coppia e dei problemi della famiglia. ◆ «Certo sarebbe auspicabile che in ogni città sorgessero dei centri di mediazione familiare, come avviene nella mia regione, in Emilia Romagna, per fornire aiuti psicologici e legali» [Elena Montecchi intervistata da Stefanella Campana]. (Stampa, 24 ottobre 2003, p. 3, Interno) • Il «sì» viene dalla Commissione Bilancio che ha espresso parere favorevole all’approvazione della legge, la cui discussione in parlamento è calendarizzata per il prossimo mese di marzo. Va segnalata la posizione del sottosegretario Manlio Contento che nell’esprimere parere positivo «chiarisce che i centri di mediazione familiare pubblici, cui il provvedimento fa riferimento, corrispondono ad istituzioni già esistenti mentre in caso di accreditamento di strutture private l’eventuale differenza di spesa rispetto alle strutture pubbliche sarà a carico dei soggetti che vi si rivolgeranno». (Gabriele Giuga, Gazzettino, 15 gennaio 2005, Pordenone, p. XIV) • «Ora nasceranno i centri di mediazione familiare accanto ai centri antiviolenza. Le risorse che metteremo a disposizione della sperimentazione serviranno a validare un sistema di intervento, saranno generose» [Elena Gentile intervistata da Piero Ricci]. (Repubblica, 17 maggio 2007, Bari, p. V).
Espressione composta dal s. m. centro, dalla prep. di, dal s. f. mediazione e dall’agg. familiare.
Già attestato nel Corriere della sera del 27 febbraio 1992, p. 16.
V. anche mediatore familiare.