celentanesco
agg. (iron.) Tipico di Adriano Celentano; che richiama le sue maniere e il suo stile. ◆ Per [Giorgio] Gaber, per il duetto su «Ciao Ti Dirò» (2 minuti di freschezza d’antan), Celentano ha rinunciato al playback. Si conoscono da quei 46 anni, Gaber è uno dei pochi con i quali Adriano abbia mantenuto rapporti: e infatti non si vedevano da vent’anni, ma questi sono i tempi celentaneschi (che abbiamo goduto anche in trasmissione). (Marinella Venegoni, Stampa, 27 aprile 2001, p. 5, Interno) • «Come un fuoco lento» invece lo definice «un brano celentanesco». Perchè? «Perché parla di ecologia come canzoni tipo “Un albero di 30 piani”. E poi perché l’avevo scritta per lui. Quando Claudia Mori mi chiese dei brani per il marito, gli inviai tre provini fra cui questo. Celentano scelse “I passi che facciamo” e così io ho deciso di mettere questo nel mio album» [Andrea Spinelli intervista Gino De Crescenzo]. (Sicilia, 23 febbraio 2004, p. 20, Spettacoli) • Lui? «Mi ascoltava. E poi faceva discorsi sul misticismo surreale... Lì cominciò il periodo durante il quale girava film dove mancava poco avesse l’aureola». Atteggiamenti «celentaneschi» assai distanti dal punto di vista del premio Nobel. Che però sottolinea: «Ho sempre accettato questi suoi eccessi perché lui è umile, ingenuo, candido» [Dario Fo intervistato da Maria Volpe]. (Corriere della sera, 6 gennaio 2008, p. 45, Cronaca di Milano).
Derivato dal nome proprio (Adriano) Celentano con l’aggiunta del suffisso -esco.
Già attestato nella Repubblica del 9 maggio 1984, p. 27.