cavo1
cavo1 agg. e s. m. [lat. cavus]. – 1. agg. Che ha la superficie concava, incavata, in modo da creare uno spazio vuoto: pietra c.; le c. spelonche; quindi anche infossato: Ne li occhi era ciascuna [anima] oscura e c. (Dante); fig., poet., vuoto, privo di corpo, inconsistente: Stolta virtù, le c. nebbie, i campi Dell’inquiete larve Son le tue scole (Leopardi). Con sign. particolari: in anatomia, vena c. (v. cava1); in zootecnia, ginocchio c. di montone, il ginocchio del cavallo che risulta spostato indietro rispetto a una linea verticale abbassata dal centro dell’articolazione del gomito. 2. s. m. a. Parte cava, cavità: il c. della mano, quello che si ottiene incurvando e stringendo un poco la mano aperta, per raccogliervi acqua o altro. In partic., la cavità della forma in cui si gettano figure di cera, di gesso, di metallo. b. Cavità anatomica (c. pleurico, peritoneale, articolare, orale, ecc.), anche di natura patologica (c. ascessuale, empiematico, ecc.). Con accezione specifica, cavo di Douglas, sinon. di sfondato di Douglas o cul-de-sac. c. Nelle costruzioni civili, c. di fondazione, lo scavo eseguito nel terreno, avente generalm. forma parallelepipeda allungata, destinato a ricevere la fondazione di muri o di pilastri. d. ant. Fossato, canale; il termine è conservato nella toponomastica (per es., il cavo Quintino Sella, nel canale Cavour).