cavalletto
cavallétto s. m. [propr., dim. di cavallo]. – 1. a. Elemento costruttivo, formato da quattro gambe, riunite due a due a V rovesciata e collegate, da vertice a vertice, da una traversa orizzontale; viene adoperato nei cantieri per formare impalcature provvisorie o, a coppie, per sostenere tavoli e piani di lavoro. b. C. da pittore, sostegno in legno, a due o tre gambe (simile al telaio che regge la lavagna, detto anch’esso cavalletto), usato dai pittori per appoggiare la tavola o la tela da dipingere; in varie locuz., indica l’attività stessa del dipingere, soprattutto a olio: mettere sul c., avere sul c., iniziare, avere tra le mani un lavoro, un dipinto; levare dal c., aver terminato il lavoro; avere molti anni di c., avere lunga esperienza nel dipingere; in senso proprio, pittura di c., per distinguerla da quella murale. c. C. da scultore, robusto piano girevole, quadrato, sorretto da tre o quattro gambe a seconda del peso che deve sostenere. d. Sostegno a tre piedi per la macchina fotografica, per il cannocchiale, ecc. 2. Strumento di tortura, di varia forma e scopo (detto anche capra o eculeo), usato anticamente, sul quale si faceva sedere o sdraiare l’imputato o testimone da far parlare, e gli s’infliggevano tormenti di vario genere (stiramento, scottature, percosse). A Roma, negli ultimi tempi della tortura legale, il nome passò alla stessa pena delle nerbate inflitta come castigo esemplare per reati meno gravi. 3. Sostegno (anche detto pilone) che, in un impianto di trasporto con funi (teleferiche, funivie, seggiovie, ecc.), situato nei punti più adatti, consente alla linea di seguire il profilo, più o meno accidentato, della zona attraversata ed elimina il pericolo che le vetture tocchino in qualche punto il terreno. 4. Elemento di rinforzo (anche detto cavallotto) di una caldaia a vapore, per lo più del tipo a tubi di fumo, costituito da una traversa d’acciaio, i cui estremi poggiano su strutture di sostegno, e collegato alle lamiere della caldaia tramite corti tiranti applicati in punti intermedî. 5. C. da bottaio, banco sul quale l’operaio si siede a cavalcioni, per la lavorazione delle doghe. 6. In agronomia, sistemazione a cavalletti, sistemazione del terreno agrario di pianura (detta anche alla bolognese perché attuata diffusamente in prov. di Bologna): consiste nella creazione di strisce di terreno larghe pochi metri tra campo e campo, conformate a schiena d’asino (cavalletti), dove viene coltivata la vite appoggiata a sostegni arborei disposti in fila lungo la striscia; il campo è sistemato con pendenze verso le scoline che corrono ai due lati dei cavalletti.