cattivita
cattività s. f. [dal lat. captivĭtas -atis, der. di captivus «prigioniero»]. – 1. letter. Schiavitù, prigionia, stato di servitù: la c. babilonese, degli Ebrei in Babilonia, la c. avignonese, dei papi ad Avignone (v., per l’una e per l’altra, babilonese). Il termine è di uso com. con riferimento ad animali non domestici, o comunque usi a vivere liberi, tenuti prigionieri in speciali recinti (per es., le belve e gli altri animali dei giardini zoologici, opp. uccelli, topi bianchi e altri piccoli animali rinchiusi in gabbia): animali tenuti in c., che vivono in c., che si adattano o non si adattano alla c.; un leoncino nato in cattività. 2. non com. a. L’esser cattivo, malvagità, ribalderia. b. Meschinità, viltà: colla loro ignava c. svergognano l’eccellenza della loro stirpe (Leopardi).