catena
caténa s. f. [lat. catēna]. – 1. a. Mezzo di collegamento e di unione fatto di più anelli di ferro o d’altro metallo passati l’uno dentro l’altro, che serve per tener saldamente legate cose, animali, persone, per tener sospesi oggetti pesanti, o per altri usi: la c. dell’ancora; la c. del cane; la c. dello schiavo, del prigioniero; c. del camino o del paiolo, quella a cui si sospendeva il paiolo sotto la cappa del camino; la c. della cassetta di scarico, negli impianti igienici, per fare scendere l’acqua (per lo più usato assol.: tirare la c.); c. dell’uscio, piccola catena tra due battenti di un uscio, che permette di tenerlo socchiuso senza che altri possa entrare; catene da neve, catene metalliche, talora con parti di gomma, che si montano sopra gli pneumatici di autoveicoli per aumentarne l’aderenza su strade coperte di neve e di ghiaccio. b. Oggetto simile ai precedenti, di metallo prezioso, con anelli di grandezza e spessore relativamente piccoli (maggiori però che nelle catenine o catenelle), sia per tenervi appeso qualcosa, come per es. la c. (d’oro, d’argento) dell’orologio, sia come monile da portarsi al collo o al polso: un medaglione pendente da una ricca c. d’oro; uomini ... vestiti di velluto, un de’ quali avea due c. d’oro lucente al collo (G. Bruno); estens., letter., collana o altro monile di perle o pietre preziose: togliesi di fronte una catena Vaga di perle (Foscolo). c. In meccanica, organo flessibile di trazione costituito da elementi rigidi variamente articolati tra loro, con funzione di sollevamento di carichi e di trasmissione di potenza: c. ad anelli, e ad anelli con traversino (spec. usate per l’ormeggio delle navi); catene Galle, costituite da perni cilindrici collegati tra loro alle estremità da due o più serie di biellette in forma di piastrine (di questo tipo sono le c. per biciclette e per motocicli). d. Sbarramento di catene, o anche di travi e sim., posto attraverso vie, ponti, fiumi per impedire l’accesso. 2. Locuzioni: in catena, e più com. in catene, legato, fermato con la catena, in frasi come tenere, essere, stare in catena o in catene; tenere alla c., quando il capo della catena è fissato al muro o altrove: è un cagnaccio pericoloso e va tenuto alla c.; pazzo o matto da catena, pazzo furioso, ma anche persona bizzarra, che commette stranezze e stramberie. In locuzioni e frasi fig., è simbolo di schiavitù, di soggezione o di vincolo in genere: il matrimonio è una c.; tenere uno a c. o alla c., tenerlo in rigida soggezione; avere la c. al collo, essere schiavo della volontà altrui; uscire di catena o di catene, sciogliere la c., spezzare le c., riacquistare la libertà, l’indipendenza, scuotere il giogo dell’asservimento politico; rodere o mordere la c., struggersi di dispetto o di rabbia per non potersi liberare da una dura soggezione. Con più particolare riferimento a relazione amorosa: Perché taccia il rumor di mia catena, Di lagrime, di speme e d’amor vivo (Foscolo). 3. Serie continua, successione, concatenazione, disposizione di cose congiunte o susseguentisi l’una all’altra in modo ininterrotto: c. di fatti, d’avvenimenti, di guai, di sventure; una preoccupante c. di delitti. Anche di persone: fare la c., disporsi in fila tenendosi l’un l’altro per mano (in giochi di ragazzi o per figure di ballo), o anche disporsi a cordone per passarsi l’un l’altro secchi d’acqua in casi d’incendio, o mattoni o altro, come fanno talvolta gli operai. Con accezioni specifiche: a. Nella tecnica, successione di elementi, dispositivi, apparecchi collegati e coordinati in vista di un certo scopo: c. di conduttori, insieme di conduttori collegati in modo da costituire un circuito chiuso; c. di montaggio (v. montaggio); c. radar, complesso di postazioni radar collegate fra loro, in grado di avvistare e localizzare con continuità qualsiasi mezzo aereo che si muova nel territorio su cui sono dislocate. In meccanica applicata, complesso di più membri collegati tra loro mediante coppie; si dice aperta se i membri estremi non sono tra loro vincolati, chiusa nel caso contrario. C. cinematica, catena chiusa in cui il moto relativo di ogni membro rispetto a qualsiasi altro è tale che le traiettorie dei suoi punti siano univocamente determinate (esempî: coppia di ruote dentate e telaio, manovellismi, giunto cardanico, ecc.). b. C. di sonetti, serie nella quale il primo verso di ciascun sonetto è uguale all’ultimo del precedente. c. C. logistica, insieme di navi, militari o mercantili, che provvedono ai rifornimenti di una flotta lontana dalle sue basi. d. Numero di catena, nelle biblioteche, il numero che un libro ha nella collezione di cui fa parte. e. C. di monti o di montagne, in geografia, complesso di rilievi aggregati in modo da determinare uno sviluppo lineare, con depressioni trasversali, se presenti, non molto ampie e meno profonde dei solchi vallivi longitudinali che lo fiancheggiano (gli elementi costitutivi sono i gruppi montuosi, le cime, i versanti, la linea spartiacque). f. Molto com. la locuz. agg. a catena, per indicare serie di elementi collegati in successione continua: negozî a c., supermercati a c., cinematografi a c., con gestione unica; stampa a c., gruppo di giornali collegati tra loro, con varî servizî (agenzie, corrispondenti, inviati speciali, ecc.) in comune allo scopo di limitare i costi, e per lo più appartenenti a un unico proprietario (ma anche al di fuori della locuz.: possedere una c. di negozî, di cinematografi; essere proprietario d’una c. di grandi alberghi; controllare una c. di giornali, e sim.). Società a c., in diritto, quelle che sono tra loro economicamente collegate per il fatto che la società controllante possiede la totalità delle azioni di un’altra società, la quale a sua volta possiede la totalità di una terza società, e così di seguito. Rima a c., nella metrica, lo stesso che rima incatenata. Lettere a catena (dette anche catena di s. Antonio, catena della felicità, ecc.), invito scritto a prendere iniziative di ordine religioso o profano, che viene spedito a un certo numero di persone contemporaneamente, le quali a loro volta, dopo avere ottemperato ad esso, dovrebbero trasmetterlo ad altri. In usi estens. e fig., a catena, in serie, in successione, di fatti, azioni, eventi per lo più spiacevoli, che si succedono nascendo in genere l’uno dall’altro o da una iniziale causa comune, o comunque in qualche modo collegati: tamponamenti a c. sull’autostrada (di veicoli procedenti nella stessa direzione); furti, rapine, fallimenti, scioperi a catena. In partic., reazione a c., in chimica e fisica, successione di reazioni (chimiche o nucleari), ciascuna delle quali è innescata dalla precedente; tra le più note, quella originata dall’uranio che, bombardato da neutroni, si scinde emettendone altri che, a loro volta, provocano la scissione di nuovi atomi di uranio; l’espressione è frequente anche in senso fig., in frasi come causare, provocare, suscitare, innescare, scatenare una reazione a c., cioè una serie di eventi propagantisi dall’uno all’altro, con effetti spesso violenti o comunque indesiderati. 4. Nella tessitura, sinon. di ordito. 5. Elemento degli strumenti ad arco, consistente in una striscia di legno che si applica all’interno della cassa armonica, incollata longitudinalmente alla tavola (coperchio) così da terminare sotto il piede sinistro del ponticello. 6. Nelle costruzioni civili, particolare elemento, o tirante, di alcune strutture (capriate, archi, volte) sottoposto prevalentemente a trazione; anche, la sbarra di ferro che si introduce nelle murature pericolanti per collegarle ad altre più resistenti. 7. In biologia, c. ganglionare (o gangliare), la serie dei ganglî nervosi (un paio per ogni segmento) che si trovano nella regione ventrale degli anellidi e degli artropodi, e costituiscono il sistema nervoso centrale in questi gruppi; c. degli ossicini, il complesso della staffa, dell’incudine e del martello dell’orecchio medio. In senso più astratto: c. metaboliche, le sequenze di reazioni biochimiche che in una cellula portano alla sintesi o alla scomposizione di un particolare composto; c. respiratoria, sequenza di ossidoriduzioni accompagnate da produzione di energia che si verifica nel corso della respirazione cellulare. 8. In chimica, l’insieme di più atomi uguali (per es. di carbonio) riuniti tra loro da legami di valenza prevalentemente omeopolare. A seconda della reciproca disposizione assunta dagli atomi uguali (ognuno contraddistinto da un numero progressivo), la catena assume una particolare qualifica: c. aperta, ramificata, laterale, chiusa. In partic., c. policiclica, catena chiusa che comprende più anelli (o cicli), c. eterociclica, quella formata da atomi non tutti uguali. 9. In ecologia, c. alimentare (o trofica), l’insieme dei varî passaggi tramite i quali la sostanza e l’energia alimentare si trasferiscono dai produttori (per es., le piante verdi che utilizzano direttamente l’apporto di energia luminosa) ai consumatori dei varî livelli. Si distinguono due tipi fondamentali: c. di pascolo (per es.: piante verdi → erbivori → carnivori) e c. di detrito (materia organica morta → organismi decompositori e trasformatori). 10. In letteratura, sono così chiamate le raccolte, per lo più anonime, in lingua greca, latina, siriaca, armena, copta, di scolî alla Sacra Scrittura, messe insieme da tardi compilatori unendo passi estratti da scrittori ecclesiastici anteriori, relativi a un determinato brano della Scrittura. 11. In matematica, nella teoria degli insiemi, successione di insiemi, ciascuno dei quali è contenuto nel precedente e contiene il successivo. 12. Nella linguistica strutturale, c. parlata, successione di suoni, ossia di elementi fonici, che costituiscono un sintagma o più genericam. un enunciato. 13. In metrologia: a. Antica unità di misura di lunghezza usata a Napoli (18,456 m), a Roma (12,847 m, agrimensoria; 11,711 m, architettonica) e in altre località. b. Nome ital. dell’unità di misura di lunghezza angloamer. chain (v.). Dim. catenina (spec. quella d’oro, o anche d’altro metallo, che si porta al collo o al polso), catenèlla (v.); vezz. e spreg. catenùccia, catenuzza; accr. catenóna, e catenóne m.; pegg. catenàccia.