caro-rata
s. m. Aumento delle quote di rimborso di mutui e prestiti bancari. ◆ Il rialzo dei tassi (+0,25%) per quanto non in maniera decisiva rende meno «spensierato» l’approccio al mutuo. Infatti la decisione di incrementare il costo del denaro è un segnale che il mercato ha subito recepito come un inizio di futuri caro-rata più sostanziosi. (Aldo Lampani, Repubblica, 19 gennaio 2006, Genova, p. XIII) • A far passare la paura del caro-rata pensano i mutui di nuova generazione: le banche hanno capito che è meglio proporre formule più flessibili. I nuovi mutui possono essere modellati dai debitori sulla base delle loro specifiche esigenze. Per esempio, lasciando la possibilità di saltare il pagamento di una o più mensilità in caso di qualche problema di ordine economico. Ma anche stabilendo, con un certo grado di libertà, l’importo delle rate o della quota di capitale da rimborsare. (Sandra Riccio, Stampa, 21 gennaio 2008, p. 25, Economia).
Composto dal confisso caro- aggiunto al s. f. rata.
V. anche caro-mutui.