cardiaco
cardìaco agg. e s. m. [dal lat. cardiăcus, gr. καρδιακός, der. di καρδία «cuore»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Del cuore, in locuzioni dell’anatomia e della medicina: nervi c., i 12 rami nervosi che partecipano alla formazione del plesso cardiaco; plesso c., l’intreccio che formano i nervi cardiaci nello spazio tra l’arco aortico e il ramo destro dell’arteria polmonare, da cui partono numerosi rami terminali che si distribuiscono al cuore, al pericardio, all’aorta e all’arteria polmonare; rivoluzione c. (o ciclo c.), la regolare serie dei movimenti cardiaci (presistole, sistole, diastole). In patologia (e spesso anche, con sign. più generico, nel linguaggio com.), è riferito al cuore in quanto sede di disturbi, affezioni e sindromi varie, che talora coinvolgono anche la circolazione sanguigna (come forma abbreviata, in questo caso, di cardiocircolatorio): insufficienza c.; collasso c.; neurosi c., sinon. di cardionevrosi; scompenso c. (v. scompenso); vizî c. (v. vizio, n. 4 a). 2. s. m. (f. -a) a. Sinon. raro di cardiopatico. b. C. nero, persona affetta dalla «malattia di Ayerza», dovuta alla sclerosi dell’arteria polmonare, così chiamata per il colorito intensamente cianotico del malato.