cardamomo
cardamòmo s. m. [dal lat. cardamomum, gr. καρδάμωμον, comp. di κάρδαμον «crescione» e ἄμωμον «amomo»]. – 1. Pianta delle zingiberacee (Elettaria cardamomum) dell’India, provvista di un lungo rizoma, a fusti fogliferi (formati dalle basi delle foglie) alti da 2 a 3 m, e fusti fioriferi alti da 30 a 50 cm, con fiori biancastri, venati di azzurro sul labello, in spiga. 2. Frutto del cardamomo, detto anche c. di Malabar, che serve alla preparazione di tinture o infusi usati in liquoreria e in medicina (come carminativi e adsorbenti): è una capsula giallo-grigia, contenente semi ricchi di olio essenziale, chiamato olio di c. e costituito di terpinene, dipentene, limonene, ecc. 3. a. C. di Ceylon, il seme di una pianta (Elettaria cardamomum var. major) dell’isola di Ceylon, simile alla precedente. b. C. del Siam, il seme di un’altra zingiberacea (Amomum cardamon), delle Indie orientali. c. C. asiatico, nome generico dei frutti delle precedenti piante, largamente usati nell’Estremo Oriente come condimento, spec. per il curry.