capra
s. f. [lat. capra]. – 1. a. Ruminante appartenente alla famiglia bovidi, sottofamiglia caprini, il cui addomesticamento risale al periodo preistorico. Nell’uso com. il nome è riferito in partic. alla capra domestica, mentre in zoologia esso indica un genere di cui fanno parte, oltre alla capra domestica e selvatica, anche il turo e lo stambecco. Le capre domestiche hanno corpo più o meno tozzo, arti forti, asciutti, coda corta, due appendici cutanee (pendenti o tettole) ai lati del collo, corna ricurve, ravvicinate alla base, mento spesso provvisto di barba, pelame bianco o pezzato di varia lunghezza; sono animali agili, curiosi, paurosi, ma all’occasione anche molto combattivi; forniscono latte per il consumo diretto e per la fabbricazione di formaggi e del burro; la carne è ricercata, soprattutto quella dei capretti. Le capre selvatiche abitano la montagna fino al limite delle nevi perenni, hanno sensi acuti e sono molto agili nell’arrampicarsi. b. fig., spreg. Persona ignorante, ostinatamente chiusa nella propria ignoranza: ho perso la speranza di far capire qualcosa a quella c. di mio nipote; a scuola è sempre stata una capra! c. Locuzioni: saltare come una c.; luoghi da capre, alpestri, scoscesi; salvare c. e cavoli, prendere un partito che soddisfi a opposte esigenze, con allusione alla storiella-indovinello del barcaiolo che, dovendo traghettare oltre il fiume un lupo, una capra e dei cavoli, portando una cosa per volta, seppe evitare che la capra restasse insieme al lupo, e i cavoli insieme con la capra. Locuzioni ant.: cavalcare la c., ingannarsi; fare cavalcare la c., darla a intendere; cavalcare la c. verso il chino o verso la china, fare male i fatti proprî, avere torto: mi pare che ser Bernabò disputando con Ambruogiuolo cavalcasse la c. inverso il chino (Boccaccio). 2. Capra delle nevi o c. di montagna: nome di una specie di rupicaprini del genere oreamno, diffusa nelle regioni montuose degli Stati Uniti d’America (soprattutto nell’Alasca). 3. Nome di varî sostegni forniti di piedi: a. Sostegno di legno usato da muratori e imbianchini, formato da una traversa che poggia alle estremità sul vertice di due gambe a V rovescio. b. Struttura formata da tre travi (di legno, o di ferro per carichi piuttosto grandi) disposte a piramide e unite da una legatura al vertice, dove è attaccato un apparecchio di sollevamento: paranco, taglia, carrucola di rinvio di un verricello, ecc. c. Struttura centrale di collegamento tra la fusoliera e l’ala in un velivolo che ha un’ala alta distaccata dalla fusoliera. d. Cavalletto usato in passato come strumento di tortura: terminava in alto con una punta, su cui si faceva sedere l’imputato, tenuto fermo in quella posizione mediante un sistema di corde. 4. In astronomia, Capra, la stella principale della costellazione dell’Auriga. ◆ Dim. caprétta (v.), caprettina.