calma
s. f. [dal gr. καῦμα «calore ardente del sole»]. – 1. a. Stato del mare (o di un bacino acqueo in genere) tranquillo; bonaccia: il mare è in c.; c. assoluta, perfetta, e nel linguaggio marin. c. piatta. Nelle costruzioni idrauliche, vasca di c. o bacino di c., v. bacino, n. 3 c. b. Stato dell’aria in cui il vento manca completamente oppure ha velocità compresa tra 0 e 0,5 m/sec. c. In geofisica: zona delle c. equatoriali, zona di bassa pressione permanente (con lento movimento ascensionale di aria calda e umida) che si produce tra i 10° di latitudine nord e il 5° o 7° sud per l’alta temperatura media che vi si riscontra tutto l’anno, caratterizzata da alta nebulosità e frequenti precipitazioni; zone delle c. tropicali, le due zone di alta pressione permanente (con masse d’aria discendente secca) che si producono alla latitudine di circa 30° nord e sud, caratterizzate da atmosfera secca e cielo limpido; zone delle c. polari, le due zone di bassa pressione, a circa 70° di latitudine nord e sud, determinate dal moto ascendente delle masse d’aria e caratterizzate da venti deboli e irregolari. 2. estens. e fig. a. Atmosfera di silenzio, di pace raccolta: la c. di un pomeriggio estivo; nella c. della sua casa di campagna. b. Pace, tranquillità in genere: lavoro febbrile, senza un momento di c.; periodo di distensione nella vita politica di un paese, su un fronte di guerra e sim.: ai momenti di tensione era subentrata la c.; nelle linee nemiche regnava una c. sospetta; pausa, momento di sospensione nel dolore fisico: lo spasimo le lasciava brevi attimi di calma. c. Tranquillità dell’animo, stato di lucidità mentale, controllo dei nervi: agire con c.; occorre c. e sangue freddo; perdere la c.; quindi anche flemma: parlare, ragionare, discutere, procedere nel lavoro con c.; prendersela con c., senza preoccuparsi o affrettarsi eccessivamente.