calata
s. f. [der. di calare]. – 1. L’atto, il fatto di calare (nel senso tr. e intr. del verbo), quindi abbassamento, discesa, ma solo con sign. particolari: la c. delle reti (per la pesca); la c. del sole, il tramonto; la c. dei barbari, la c. di Carlo VIII in Italia; c. a corda doppia, nell’alpinismo; talora anche il luogo per cui si cala: la c. è ripida e sassosa. 2. Particolare cadenza e modulazione della voce che caratterizza il modo di parlare di una regione o anche di una zona più ristretta: c. dialettale, regionale; una c. tutta toscana; la c. caratteristica della parlata ligure. 3. Tratto delle banchine dei porti destinato all’ormeggio delle navi mercantili, per l’imbarco o lo sbarco diretto di merci o di passeggeri, per il deposito provvisorio di merci e attrezzi marinari. 4. Tratto discendente verticale delle tubazioni di impianti idraulici e delle condutture elettriche di edifici. ◆ Dim. calatina, spec. della cadenza della voce.