caglio
càglio s. m. [lat. coagŭlum: v. coagulo]. – 1. Sostanza che si adopera per far coagulare il latte, e trasformarlo in formaggio; detto anche presame. Si ottiene dall’abòmaso (comunem. detto ventriglio o cagliolo) vuotato, essiccato e stagionato dei ruminanti lattanti, generalm. vitelli. 2. a. Erba perenne della famiglia rubiacee (lat. scient. Galium verum), con foglie strette, infiorescenza a pannocchia, fiori piccoli e gialli, frutti lisci, comune nei prati in Europa e Asia occid.; è usata in medicina popolare ed anche per sostituire il caglio animale nella fabbricazione del formaggio. b. Erba perenne della famiglia composite tubuliflore (lat. scient. Cynara cardunculus), sinon. di carciofo selvatico.