caduta
s. f. [der. di cadere, part. pass. caduto]. – 1. L’atto, il fatto di cadere, con le varie accezioni che ha il verbo nel sign. proprio: ha fatto una brutta c. dalla bicicletta; una c. da cavallo, dalla scala, dal tetto della casa; la c. delle foglie, dei denti, dei capelli; c. di un fulmine; c. della pioggia, della grandine, ecc.; una c. d’acqua, più com. cascata; crollo, rovina: la c. di un muro. Nell’atletica leggera, la sesta e ultima fase del salto con l’asta. In botanica, la caduta delle foglie è detta tecnicamente corismo; quella dei fiori e dei frutti molto giovani cascola. 2. fig. a. Capitolazione, espugnazione, resa di una città o fortezza: la mancanza di viveri affrettò la c. della città. b. Cessazione nell’esercizio di un potere politico: c. di una dinastia, di una monarchia, di un ministero; la c. dell’Impero romano; la c. di Napoleone. c. Insuccesso nella rappresentazione di un’opera teatrale: la c. della commedia fu clamorosa. d. Il cadere in colpa, in peccato: la c. di Adamo ed Eva; chiese perdono a Dio delle sue frequenti cadute. e. Il cadere malato, quasi soltanto nel prov. le ricadute son peggio delle c. (che si può riferire anche al cadere nel peccato). 3. Nel linguaggio marin., ciascuno dei due lati verticali delle vele quadre e il lato verticale poppiero delle vele latine e dei fiocchi, nonché la relativa misura. 4. In balistica, angolo di c., l’angolo che la tangente alla traiettoria nel punto di caduta fa con l’orizzontale. 5. Nella terminologia tecnica il termine assume accezioni particolari, che nascono sempre da un uso traslato del sign. fondamentale: c. d’acqua (naturale o totale), negli impianti idroelettrici, dislivello tra la superficie libera dell’acqua a monte delle opere di presa e la superficie libera dello specchio in cui l’acqua viene restituita; c. d’ala, in aeronautica, il repentino abbassarsi di una semiala, dovuto al verificarsi di uno stallo asimmetrico sulle due semiali, fenomeno tipico delle virate molto strette; in fisica, c. dei gravi (v. grave); c. di tensione (o di potenziale), differenza di potenziale che si determina fra due punti di un conduttore percorso da corrente elettrica, pari al prodotto dell’intensità della corrente per l’impedenza fra i due punti. C. termica, genericam., diminuzione di temperatura; con sign. specifico, in termodinamica, differenza tra i valori dell’entalpia all’inizio e alla fine di una trasformazione (per es., nell’espansione di un fluido nelle macchine termiche). 6. stor. Consoli alle c., signori delle c., o ellitticamente Cadute, magistratura veneziana della fine del medioevo e dell’età moderna, preposta alla riscossione delle imposte dirette non pagate a tempo e quindi «cadute in pena». ◆ Dim. cadutèlla; pegg. cadutàccia.