cacuminale
agg. e s. f. [der. del lat. cacumen -mĭnis «punta, cima»]. – 1. Della cima, che sta in cima: zona c. di un rilievo, la sua parte più elevata. 2. Consonanti c., o semplicem. cacuminali s. f. (dette anche retroflesse o invertite o cerebrali), quelle risultanti dall’applicazione della parte anteriore della lingua a un punto della volta del palato duro; è questa l’articolazione di ṭ, ṭh, ḍ, ḍh, ṇ, ṣ, nel sanscrito, e di dd nel siciliano, calabrese e sardo (beddu, cutieddu, Turiddu, ecc.). 3. Piante c., quelle che possono vivere al limite delle nevi perpetue e anche più in alto (per es., su rupi che d’estate restano scoperte): sono di norma piccolissime spermatofite perenni, e varie specie di muschi, epatiche e licheni.