Buona scuola
loc. s.le f. Piano per il cambiamento del sistema scolastico. ◆ La Buona scuola per questa donna del resto è sempre stata anche e soprattutto questo: la svolta per tutti i docenti a tempo, gli atipici dell'insegnamento. Trentasette anni, da otto precaria nelle graduatorie ad esaurimento della provincia di Firenze, da un anno anche first lady, è oggi una dei tanti che grazie alla riforma potrà dire addio alla annuale girandola delle nomine e delle supplenze. (Mario Neri, Repubblica, 14 marzo 2015, p. 24, Cronaca) • Quello che il nostro premier non ha capito è che chi si oppone alla «Buona scuola» lo fa per lo più in nome della difesa di una visione universalistica dell’istruzione, che mira non alla fabbricazione di individui confezionati in base a un’ideologia tecnocratica bensì alla formazione di persone libere […] (Giorgio Israel, intervistato da Roberto Ciccarelli, roars.it, 18 maggio 2015) • «La Buona scuola va avanti, ora è fondamentale l'attuazione». Poi, dice la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini, «toccherà all'università». (Claudia Volattorni, Corriere della sera, 25 settembre 2015, p. 22).
Composto dall'agg. buono e dal s. f. scuola; dal titolo prima di un documento programmatico governativo, poi di un disegno di legge e, infine, della legge n. 107 del 13 luglio 2015.