budello
budèllo s. m. [lat. botĕllus, dim. di botŭlus «salsiccia»] (pl. -i, in senso fig.; in senso proprio le budèlla, meno com. le budèlle). – 1. Tratto del tubo intestinale; al plur., l’intestino intero: le b. del maiale, del pollo; corde di budello, di minugia. Si dice per lo più degli animali; dell’uomo solo in locuzioni volg.: riempirsi le b., mangiare a crepapelle; cavare le b. di corpo a qualcuno, ammazzarlo ferendolo al ventre; sentirsi cascare le b., perdersi d’animo; gli tremavano le b., aveva una gran paura; sentirsi rimescolare o torcere le b., o sentirsi venire le b. in gola, essere in grande agitazione. 2. fig. Tubo sottile e in genere cosa lunga e stretta: un b. di gomma; anche viuzza, vicolo. 3. In botanica, b. (o tubetto) pollinico, il sottile tubolino che esce dal granello di polline caduto sullo stimma (o sull’ovulo nelle gimnosperme) e che si allunga facendosi strada nei tessuti dello stilo e dell’ovario, fino a raggiungere l’oosfera; nella fecondazione serve a trasportare i due nuclei spermatici. ◆ Dim. budellino (pl. le budellina o le budelline), budellétto; accr. budellóne (v.).