bruciatura
s. f. [der. di bruciare]. – 1. Il bruciare, il bruciarsi, l’essere bruciato, e più spesso l’effetto, il segno; nell’uso fam., ustione, scottatura: medicarsi una bruciatura. 2. In siderurgia, b. dell’acciaio, danno conseguente a una temperatura di ricottura troppo alta a cui sono sottoposti i getti di acciaio, per cui si formano pellicole di ossidi lungo i bordi dei grani, con parziale fusione di questi e comparsa di cricche; l’acciaio bruciato si sfalda e sbriciola con facilità, è inservibile e non può essere rigenerato. 3. a. In fitopatologia, disseccamento più o meno rapido degli organi vegetativi di una pianta, per azioni fisico-meteoriche o chimiche. Anche, sinon. di brusone. b. B. del tabacco, malattia provocata da un batterio, Pseudomonas tabaci, nelle foglie del tabacco, che si coprono di macchie necrotiche brune. 4. fig. a. non com. Vivo dispiacere o disappunto provocato da fatti esterni o da un comportamento altrui: sento ancora la b. di quella sconfitta. b. Nel linguaggio giornalistico, notizia che in un giornale manca ed è invece pubblicata da giornali concorrenti, sinon. di buco.