brontolare
v. intr. e tr. [voce onomatopeica; cfr. il gr. βροντάω «tuonare»] (io bróntolo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Esprimere il proprio malcontento a voce bassa e sorda, o anche con parole distinte ma ripetute in modo fastidioso e insistente: non è mai soddisfatto di nulla e ha sempre da b. per qualche motivo. Anche del rumoreggiare cupo del tuono: Sale verso l’Appennino Brontolando il temporale (Carducci); e del borbottio degl’intestini: il corpo gli seguitava a b. più che mai, e non sapeva come fare a chetarlo (Collodi). 2. tr. a. fam., poco com. Con oggetto di persona, rimproverare senza alzare la voce, rimbrottare: m’ha brontolato perché avevo fatto tardi. b. Con oggetto di cosa, dire tra i denti, borbottare: brontolava le litanie; se n’andò brontolando oscure minacce.