breve1
brève1 (ant. briève) agg. [lat. brĕvis]. – 1. a. Di poca durata, detto del tempo o di un fatto che si estenda nel tempo: la vita è b., o ha b. durata; una gioia, una felicità b., una b. illusione; partire per un b. viaggio; vacanze troppo b.; a b. scadenza; un b. intervallo, una b. interruzione; col sost. sottinteso, tra breve, tra poco tempo; in tempi b. e a b. termine, a breve scadenza, entro poco tempo: l’accordo dovrà essere raggiunto in tempi b.; è stato approvato un programma a b. termine (per un sign. più tecnico, in economia, delle espressioni a b. termine e periodo b., v. rispettivam. termine e periodo). b. Di discorso, recitazione, brano musicale e sim., che non dura molto: fare una b. esposizione dei fatti; una b. lettura, una b. sonata; così, un b. racconto, un b. romanzo (diverso da romanzo b.: v. romanzo2), un film b., una b. scenetta comica; e in genere, di poche parole: una b. risposta, periodi b.; per estens., di stile o locuzioni, conciso, stringato: modi di dire b. ed efficaci; anche della persona stessa che parla o scrive: cerca di essere b., di non dilungarti troppo. Talora equivale a «poco»: Per le sorrise parolette b. (Dante); dare b. cenni. c. Locuzioni avv.: in breve, con poche parole, concisamente: riassumere in b. (e, come locuz. aggettivale, notizie in b.); è anche modo di riprendere il discorso, quando si vuol venire al fatto e affrettare la conclusione, saltando il superfluo: in b. (o a farla b.), dovette riconoscere che avevo ragione io; non com., andare per le b., non dilungarsi nel discorso; venire alle b., venire a conclusione. d. letter. Con valore d’avverbio, brevemente, in poche parole: dicerolti molto breve (Dante); chi el fosse e come e perché quivi, quanto più brieve poté le disse (Boccaccio). Anche nell’uso com. (dove però si può considerare un’ellissi delle locuz. in b., a farla b.): breve: i due avversarî si riconciliarono e tutto ritornò come prima. 2. Di poca estensione: un b. tratto di strada, un b. tragitto, per la via più b. (dove c’è anche l’idea della poca durata); con uso fig., in via b., nel linguaggio forense, con procedura accelerata, riferito soprattutto a provvedimenti presi dal giudice con carattere e in casi di urgenza (per lo più a scopo cautelativo), senza seguire l’iter procedurale normale o la prassi consuetudinaria; corto: una b. coda, una b. appendice; Il b., asciutto e ritondetto piede (Ariosto). Nell’uso letter., anche stretto, angusto (contr. di largo, ampio): racchiuso in breve spazio; Ma è bassa palude e b. stagno (T. Tasso). 3. Nella prosodia delle lingue classiche, anche con valore di s. f. (una breve), si dice di vocale, e quindi di sillaba, che nella pronuncia ha durata minore della vocale lunga; si indica col segno ⌣ (la lunga col segno –): quindi ă, ĕ, ecc. di contro a ā, ē, ecc. Nella grafia greca, per i suoni corrispondenti a e e o si ha ε (epsilon) e ο (omicron) per le brevi; η (eta) e ω (omega) per le lunghe. 4. s. f. Figura musicale ( opp. ) equivalente a due semibrevi, cioè a 8/4. Nella notazione medievale fu la più frequente tra le figure (brevis), mentre oggi è di uso rarissimo. Dim. brevino. Avv. breveménte, in breve tempo, soprattutto riferito al parlare e allo scrivere: dire, narrare, esporre brevemente, cioè con poche parole, concisamente, in modo compendioso. Ormai ant. con i sign. di «per poco tempo; fra poco tempo; in conclusione».