breccia2
bréccia2 s. f. [forse. lat. *imbricea, der. di imbrex -ĭcis «embrice»] (pl. -ce). – 1. Sinon. di pietrisco e, regionalmente, di ghiaia. Nella classificazione degli aggregati lapidei, si dà il nome di b. a un aggregato costituito di elementi a spigoli vivi, di dimensioni comprese tra 71 e 25 mm. 2. In petrografia, roccia sedimentaria clastica, di tipo psefitico, coerente, che si presenta come un conglomerato costituito da frammenti litoidi a spigoli vivi trattenuti da una matrice di natura varia, argillosa, calcarea, ecc.; viene variamente classificata a seconda della sua origine o natura: b. tettonica (detta anche b. di frizione), originatasi dalla fratturazione in situ delle rocce nelle zone di dislocazione tettonica; b. ossifera, formata da accumulo d’ossa, denti, noduli fosfatici, tipica di ambienti geologici di grotta; b. vulcanica, formatasi per attività esplosiva; b. di pendio o di falda, che si forma in situ sui pendii più esposti al disfacimento meccanico della roccia. Le brecce, molto diffuse, sono anche usate, se di bell’aspetto e levigabili, come materiale ornamentale (cosi la breccia di Seravezza, la breccia pavonazza o pavonazzetto della Lucchesia, ecc.). ◆ Dim. breccétta, brecciòla, brecciolino m., tutti con accezioni partic. (v. le singole voci).