book-on-demand
(book on demand), loc. s.le m. inv. Libro a richiesta; con particolare riferimento alla stampa, e all’eventuale allestimento editoriale, di un libro digitale. ◆ «Di un libro il 57% di ciò che si vende in 5 anni è venduto in realtà durante i primi dodici mesi dalla pubblicazione. E se un titolo non è richiesto almeno 200 volte l’anno per noi già oggi diventa disponibile solo presso l’editore. Credo che in futuro anche gli editori dovranno decidere cosa tenere e cosa buttare. Naturalmente non sto dicendo che si debba rinunciare alla ricchezza di un catalogo. La soluzione del problema è probabilmente in book on demand, il libro stampato a richiesta, anche una sola copia su ordinazione» [Luciano Mauri intervistato da Mirella Appiotti]. (Stampa, 21 gennaio 1999, Tuttolibri, p. 1) • oggi le tecnologie digitali offrono il book on demand: a prezzi relativamente bassi viene stampato un libro in un numero di copie tra cento e 700. (Alessia Maccaferri, Sole 24 Ore, 16 novembre 2003, p. 7, Commenti e Inchieste) • c’è un sito, Jumper, che offre book-on-demand, ovvero libercoli di 32 pagine con collezioni di post «su misura». I puri e duri dei blog si chiamano fuori. Però non è detto che il cortocircuito carta stampata-rete sia sempre negativo. (Alessandro Trocino, Corriere della sera, 8 gennaio 2005, p. 34, Letto/Visto/Ascoltato).
Espressione ingl. dal s. book (‘libro’), dalla prep. on (‘su, a’) e dal s. demand (‘richiesta’).