bollore
bollóre s. m. [der. di bollire]. – 1. Il bollire, il far le bolle (di un liquido in ebollizione), spec. nelle locuz. alzare, levare il b., dare il primo b., cominciare a bollire: appena l’acqua alza il b., butta giù la pasta; rimettendo stipa sotto un calderotto, dove notava un buon cappone, fece alzare il b. al brodo (Manzoni); essere in b., in ebollizione; a b., locuz. avv. e aggettivale, alla temperatura in cui il liquido sta per levare o ha già levato le bolle: l’acqua è a b.; l’impasto va versato nel latte quand’è ancora caldo a bollore. 2. fig. a. Caldo intenso: i b. dell’estate, del solleone; nel b. del meriggio. b. Ardore, stato di eccitazione o di violenta agitazione: il b. dell’ira; i b. degli animi, della gioventù; essendo la città di Firenze in tanto b. e pericoli di sette e di nimistà (G. Villani); Al giovanil bollor, tutto par lieve (Alfieri); calmare i b. della passione; anche assol.: gli sono passati i bollori.