bisaccia
biṡàccia (ant. o region. biṡacca) s. f. [lat. tardo bisaccium «doppio sacco», comp. di bi- e saccus «sacco»] (pl. -ce). – 1. Grossa sacca di pelle o stoffa da portarsi ad armacollo o a cavallo con il necessario per il viaggio; è portata anche dai frati da cerca: venne avanti un laico cercatore cappuccino, con la sua b. pendente alla spalla sinistra (Manzoni). 2. Antica unità di misura di capacità degli aridi, di valore vario (nel Bergamasco: 512,05 l; in Sicilia: 68,77 l = 1/4 della salma). In Sicilia, era anche unità di misura di superficie, pari a 43,65 are (1/4 della salma, unità di superficie). 3. Curva algebrica, di equazione cartesiana (x2 - by)2 = a2 (x2 - y2), che rientra nella classe delle «curve a otto»; è cosi chiamata perché formata da due cappi che hanno in comune l’origine. ◆ Dim. biṡaccétta, biṡaccina, e ant. biṡacci(u)òlo m.