biondo
bióndo agg. [da una radice *blund-, prob. germ.]. – 1. a. Di colore tra il giallo e il castano chiaro, in varie gradazioni, con riferimento soprattutto ai capelli: b. chiaro, scuro, rossiccio, b. cenere, b. platino, b. oro, b. paglia, b. ossigenato, b. slavato, ecc.; genericam.: capelli b., chioma b., trecce b., testa b., barba b., baffi biondi. Si dice anche del mantello sauro chiaro (o fromentino) dei bovini. D’altre cose: il b. grano, le b. messi; il b. metallo, l’oro; il b. Tevere. b. Spesso riferito a persona, che ha i capelli biondi e, più o meno accentuati, gli altri caratteri del biondismo: Biondo era e bello e di gentile aspetto (Dante); Meglio era sposar te, bionda Maria! (Carducci). Nella mitologia, epiteto del dio Apollo: La gloria amo e le selve e il biondo iddio (Manzoni). Con uso sostantivato: era in compagnia di una bionda (v. anche bionda); di uomo, anche come soprannome: il Biondo. 2. Appellativo di alcune varietà di arancio con frutto privo di colorazione rossa sia nella buccia sia nella polpa. 3. Con uso sostantivato, colore biondo: dare il b. ai capelli, schiarirli, decolorarli con prodotti a base di acqua ossigenata e ammoniaca. ◆ Dim. e vezz. biondino (e biondina f.), usati come sost. e riferiti a persona dai capelli biondi (giovinetto o giovinetta, o anche persona adulta ma di piccola statura e di conformazione minuta); più rari, e con uso di agg., biondèllo, biondétto, biondùccio. Accr. biondóne, come sost. (più com. al femm. biondóna). Pegg., non com., biondàccio.