bill
‹bil› s. ingl. (pl. bills ‹bil∫›), usato in ital. al masch. – 1. a. Nella pratica costituzionale anglosassone, disegno di legge presentato a una camera legislativa. Anche, talora, la legge stessa votata (che più propriam. prende il nome di act); in partic., bill of rights ‹bil ov ràits›, la «carta dei diritti», cioè il testo dei diritti e delle libertà costituzionali votato dal Parlamento inglese nel 1689, che costituisce il fondamento delle democrazie moderne. b. In contesti ital., il termine (già adoperato nel Parlamento siciliano del 1813-15) è ancora usato, talvolta, nella locuz. b. d’indennità, indicante la speciale legge con cui si elimina, a posteriori, la responsabilità dei membri del governo per provvedimenti illegittimi dai medesimi posti in essere nell’interesse dello stato e perciò giustificati dalla necessità. 2. a. Cambiale, e, in partic., cambiale accettata dalle banche. b. Nel linguaggio tecnico del commercio, bill of credit, lettera di credito; bill of lading (abbrev. B/L), polizza di carico di una nave.