bibliopegia antropodermica
loc. s.le f. Tecnica di rilegatura, diffusa nel XIX secolo, basata sull'utilizzo di pelle umana. ◆ Nella biblioteca di Harvard è stato trovato un libro rilegato in pelle umana. Si tratta di Des destinées de l'ame (I destini dell'anima), scritto dal poeta francese Arsène Houssaye e pubblicato nel 1880. È l'università stessa ad aver condotto le analisi sulla copertina e confermato la nota dell'autore riportata nel libro: "Guardando attentamente se ne vedono i pori - aveva scritto regalando il volume a un amico - Un libro sull'anima umana merita di avere una copertura umana". La pelle sembrerebbe appartenere alla schiena di una donna malata di mente e morta di ictus. La pratica di rilegare i libri con tessuto cutaneo, che oggi può sembrare macabra, un tempo era considerata normale e prendeva il nome di "bibliopegia antropodermica". (Repubblica.it, 5 giugno 2014, Esteri) • Per macabra che sembri oggi, la pratica di rilegare libri in pelle umana - la cosiddetta bibliopegia antropodermica - era un tempo abbastanza comune, si legge nel blog della biblioteca Houghton che conserva il volume: "Spesso erano rilegate in pelle umana le confessioni di criminali. In altri casi era un individuo che chiedeva di essere ricordato per i loro cari in forma di libro". (Unione sarda.it, 5 giugno 2014, Esteri).
L'espressione è formata dal s. f. bibliopegia, a sua volta composto dal confisso biblio- aggiunto a una forma probabilmente derivata dal v. greco pégnumi ('fissare', nel senso di 'fermare i fogli tramite rilegatura'), e dall'agg. antropodermico, a sua volta composto dal confisso antropo- aggiunto all'agg. dermico.