berlusconizzazione
s. f. Appiattimento sui modelli proposti da Silvio Berlusconi. ◆ Anche Libération ha scritto che [Cesare] Battisti è «vittima della vendetta delle camicie nere» puntando il dito contro la «berlusconizzazione dello spirito giudiziario». Laddove, chiosa opportunamente [Cesare] Martinetti, «chiunque sappia minimamente come vanno le cose in Italia sa che parlare di “berlusconizzazione” della giustizia più che sbagliato è ridicolo». (Paolo Mieli, Corriere della sera, 22 febbraio 2004, p. 37, Commenti) • Una spiegazione la trovo sull’ultimo numero di «A», in un pezzo di Carlo Oliva il cui titolo sarebbe andato a pennello per un giallo di [S. S.] Van Dine: «Il mistero delle cravatte a pois». La tesi è che «la diffusione del blu a pallini bianchi non rivela l’esistenza di un’omogeneità qualsiasi: denuncia un processo avanzato di berlusconizzazione». (Gianni Mura, Repubblica, 24 aprile 2005, p. 49, Sport) • Se le forze di sinistra, che si dicono ancora di sinistra, daranno via libera a questo decreto ammazza immigrati, vorrà dire che siamo a una crisi della democrazia italiana, che siamo a un fascismo di sostanza anche se non dichiarato. Mi si obietta: ma se le forze di sinistra voteranno contro potrà cadere il governo Prodi e si aprirebbe la via al ritorno di Berlusconi. Questo rischio c’è, ma forse è preferibile un ritorno di Berlusconi a una berlusconizzazione di noi stessi. (Valentino Parlato, Manifesto, 6 novembre 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal nome proprio (Silvio) Berlusconi con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
Già attestato nella Repubblica del 28 febbraio 1990, p. 5, Politica (Sandra Bonsanti).