berlusconeide
s. f. (iron.) Le gesta di Silvio Berlusconi. ◆ Satira o non satira, martedì sera la terza puntata dello speciale di mezz’ora «Blob» presenta Berlusconi non è andata in onda alle 23.20 come da palinsesto. Si trattava della terza puntata di una «berlusconeide» in quattro capitoli monografici. (Paolo Conti, Corriere della sera, 10 ottobre 2002, p. 10, Politica) • Il bersaglio [di Daniele Luttazzi] è sempre il solito, il presidente del consiglio, [Silvio] Berlusconi che si dilata in ogni settore: «Prendiamo il calcio, è diventata una sua azienda. Due anni fa cercavo di mettere in guardia gli elettori italiani su cosa sarebbe successo, purtroppo se ne sono accorti solo ora». Un flusso continuo «il materiale non manca», una berlusconeide che certo troverà un pubblico adatto alla Festa dell’Unità. (Stampa, 29 agosto 2003, Milano, p. 2) • Per un italiano di oggi, le asimmetrie del potere verso cui rivolgere il mirino di questa «post-eguaglianza» si stagliano con nitidezza. Possono riguardare il controllo patrimoniale dell’informazione, la concentrazione di potere politico-economico, e fuori dalla berlusconeide l’asimmetria del rapporto fra lo sportello bancario e l’investimento in obbligazioni Cirio o Parmalat. (Edmondo Berselli, Repubblica, 7 gennaio 2004, p. 33, Diario).
Derivato dal nome proprio (Silvio) Berlusconi con l’aggiunta del suffisso -eide.
Già attestato nella Repubblica del 30 ottobre 1994, p. 15 (Gualtiero Peirce).