berlusconata
s. f. (iron.) Comportamento o affermazione tipici di Silvio Berlusconi. ◆ I collaboratori cercano disperatamente di farla passare per l’ennesima «berlusconata»: parole in libertà del presidente del Consiglio contro i giudici che sarebbero «mentalmente disturbati», affetti da «turbe psichiche». (Massimo Franco, Corriere della sera, 5 settembre 2003, p. 2, In primo piano) • [tit.] Basta confondere berlusconate e realtà [testo] […] Beninteso, non gliene perdoneremo una, e non ve ne faremo perdere una: ogni giorno - se il Cavaliere, come temiamo, continuerà questa sua irresponsabile e devastante galoppata verso la trasformazione della lunga campagna elettorale già in corso in un referendum di tipo plebiscitario sulla sua persona e sul suo diritto a governare senza dover dare conto a niente e a nessuno - pubblicheremo una colonnina intitolata «Berlusconate» (neologismo a cavallo fra buffonate, provocazioni e atti di autentico avventurismo politico). (Alessandro Curzi, Liberazione, 29 febbraio 2004, p. 28, Noi loro & gli altri) • [Silvio Berlusconi e Walter Veltroni] si occupano, seppure da versanti diversi, di fiction e di cinema, uno con la Medusa e le berlusconate e l’altro con la festa e le veltronerie. Sono due leader televisivi. (Marcello Veneziani, Libero, 2 dicembre 2007, p. 2, Primo piano).
Derivato dal nome proprio (Silvio) Berlusconi con l’aggiunta del suffisso -ata1.
Già attestato nel Corriere della sera del 30 dicembre 1992, p. 31 (Luca Valdiserri).