battente2
battènte2 s. m. [part. pres. di battere]. – 1. a. Parte dell’imposta di un uscio o di una finestra che, serrando, combacia con lo stipite, la soglia e l’architrave, o con l’altra imposta. b. Parte dello stipite o della soglia su cui batte l’imposta nel chiudere. c. Parte della cornice in cui s’incastra il quadro, il vetro, lo specchio e sim.; in generale, in una superficie di contatto tra due oggetti, la parte più sporgente dell’uno destinata ad assicurare il combaciamento con la corrispondente parte dell’altro. d. Nelle costruzioni navali, riparo di legno o metallo che si fissa attorno alle aperture nei ponti (boccaporti, ecc.) ovvero sopra la soglia dei passaggi nelle paratie (porte, ecc.), per impedire l’accesso dell’acqua. Nel primo caso si dice anche mastra. 2. a. Imposta d’un uscio o d’una finestra; serrare a due b., chiudere meticolosamente, spec. per timore di qualche pericolo. b. Sportello di un mobile; coperchio di cassa o d’altro che s’apre e si chiude con movimento simile a quello delle imposte. 3. Martello o anello fissato all’uscio delle case per picchiare (detto anche picchiotto, battaglio o bussatoio). 4. Martello che batte le ore negli orologi a suoneria. 5. Involto di fogli di carta stretti insieme, con cui, nelle cantorie delle chiese, si batte il tempo della musica; detto anche battito. 6. Organo del telaio, detto anche cassa battente o semplicemente cassa, che porta il pettine e, dotato di moto pendolare, lo batte contro i fili di trama serrandoli; nei telai meccanici sostiene anche la navetta con il suo dispositivo di lancio. 7. In artiglieria, travicello che forma la parte anteriore del sottaffusto e in cui vengono calettate perpendicolarmente le due lisce (guide di scorrimento). 8. In idraulica, altezza d’acqua che intercorre tra il punto più alto di una bocca e il pelo libero del recipiente da cui la bocca attinge. 9. Al plur., battenti, altro nome con cui nel medioevo si chiamarono i flagellanti o disciplinati, noti anche come battuti (v. disciplinato), e che ancor oggi si conserva in alcune località dell’Italia merid., dove essi partecipano, incappucciati, a processioni penitenziali che si celebrano periodicamente nel folclore popolare.