baritono
barìtono agg. e s. m. [dal gr. βαρύτονος, comp. di βαρύς «grave» e τόνος «tono»]. – 1. agg. Nella terminologia grammaticale greca indica sia la sillaba atona, cioè con tono grave (in contrapp. alla sillaba tonica, cioè con tono elevato), sia la parola la cui ultima sillaba è atona. 2. s. m. Nel linguaggio musicale: a. Voce maschile intermedia tra quella del tenore e quella del basso, estesa in media dal si bem.1 al sol3 o dal sol bem.1 al mi3; è soprattutto apprezzata nell’opera lirica, dove le è spesso affidata la parte di protagonista. b. Chiave di b.: chiave di fa posta sulla 3a linea del pentagramma; non è più in uso in quanto il baritono ora legge in chiave di basso. c. Strumento ad arco, più comunem. denominato viola bordona o viola bastarda. d. Con funzione appositiva, riferito al nome di uno strumento musicale, indica strumenti che, tra quelli della stessa famiglia, hanno un’estensione di suoni che approssimativamente corrisponde a quella della voce di baritono: sassofono b.; flicorno b. (il bombardino).