bardiglio
bardìglio s. m. [dallo spagn. pardillo, dim. di pardo «grigio»]. – 1. Marmo, costituito di calcare saccaroide, con tinte grigie di toni varî, spesso assai scuri; secondo il disegno che formano le parti più chiare e più scure sulla superficie levigata, si distinguono le varietà: b. listato, a fasce non molto larghe; b. zonato, a larghe zone con orli spesso sfumati; b. venato, a linee scure irregolari; b. screziato, fiorito, tigrato, ecc. Si usa come materiale da rivestimento nelle costruzioni, prestandosi, per la sua colorazione, a effetti decorativi (specialmente il b. fiorito). Caratteristico soprattutto delle Alpi Apuane, si trova anche nelle regioni alpine e in Sardegna. 2. B. di Bergamo: roccia sedimentaria costituita di anidrite (solfato di calcio anidro) saccaroide, di colore grigio azzurrognolo, talora striata o zonata, perciò d’aspetto simile ai marmi bardigli, non utilizzabile però per rivestimenti esterni in quanto di facile idratazione con conseguente sgretolamento; si rinviene nella Valcamonica.