baratto2
baratto2 s. m. [der. di barattare]. – 1. a. Forma elementare di commercio, consistente nella permuta di una cosa con un’altra, di un bene con un altro bene: fare un b.; Vorrei del tuo ronzin – gli disse il matto – Con la giumenta mia fare un b. (Ariosto). Il baratto è tipico degli stadî primitivi della vita economica in cui manchi ancora la moneta come mezzo di scambio, ma ad esso si fa ricorso anche in periodi in cui, per l’accentuata svalutazione della moneta, cessi la fiducia nel suo futuro potere d’acquisto. B. silenzioso, forma di baratto in uso presso alcuni popoli primitivi, che si effettua con la deposizione dei beni da barattare in una determinata località, senza che gli scambisti si incontrino. b. estens. e fig. Scambio fra due contraenti che si impegnano a reciproci obblighi o cessioni; in questo senso più ampio, il termine è talora usato, con connotazione per lo più fortemente polemica, a proposito di accordi politici che sacrificano popolazioni e gruppi etnici o che comunque trattano come merci di scambio beni ideali. c. tosc. Scambio in genere, anche in accezioni tecniche (per es., nelle rotaie del treno o del tram; e così pure, nelle linee a binario unico, il punto dove le rotaie si raddoppiano per permettere l’incrocio). 2. ant. Baratteria: baratti e simile lordura (Dante), dove però la parola può intendersi nel sign. di barattieri.