bambola
bàmbola s. f. [voce onomatopeica infantile, dalla stessa radice di bambino]. – 1. a. Fantoccio di legno, di cartapesta, di celluloide, di materia plastica o d’altro, che rappresenta una bambina, un bambino o una donna, spesso dotato di occhi mobili, di movimento automatico, di apparecchio che imita la voce umana: regalare una b., giocare con la b.; negozio di bambole. b. Per estens., il manichino di cartone o di legno usato dai sarti. c. In senso fig., riferito a ragazza o giovane donna col volto bello, liscio e roseo, ma insignificante, privo di espressione: come ha fatto a innamorarsi di quella b.?; anche come vezz. affettuoso: senti, bambola!; o per esprimere ammirazione: che bambola! 2. Attrezzo usato dai legatori, in forma di tampone rotondo di tela in cima a un corto manico; serve a spalmare d’olio di lino i cuoi da indorare. 3. ant. Il vetro dello specchio. 4. Nel gergo sport., sinon. di cotta: pigliare una b., essere in bambola. ◆ Dim. bambolétta, bambolina; accr. bambolóna, soprattutto in senso fig., riferito a fanciulla o giovinetta, o anche a donna, di una bellezza vistosa ma tutta esteriore; pegg. bambolàccia.