balzare
v. intr. [lat. tardo balteare, der. di balteus: v. balzo2] (aus. essere). – 1. Saltare su, detto propr. di un corpo elastico (v. balzo1 e cfr. rimbalzare): la palla è balzata sul tavolo; per estens., anche di persona: a quelle parole, balzò su dalla sedia; e in genere di qualsiasi salto o movimento veloce e improvviso: b. in sella, salire a cavallo; b. di sella, scenderne con un salto; b. giù dal letto; b. fuori da un nascondiglio; b. addosso all’avversario; b. avanti; i soldati balzarono all’assalto; le madri Balzan ne’ sonni esterrefatte (Foscolo); fig., b. agli occhi, di cosa che appaia con evidenza; b. in primo piano, emergere, acquistare importanza. Riferito al cuore, sussultare, palpitare con violenza: il cuore mi balzava in petto (dalla gioia, dalla commozione, per amore, ansietà); Pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto (Carducci). 2. Con uso trans., forma poco com. per sbalzare, cioè gettare con impeto, scaraventare: il cavallo lo balzò in terra; l’urto fu così forte che fummo balzati fuori dalla vettura. ◆ Part. pass. balzato, anche come s. m., in musica, colpo d’arco ottenuto facendo rimbalzare con frequenza, alla metà, l’arco sulla corda (anche rimbalzato).