balia
bàlia s. f. [lat. baiŭla, propr. «portatrice»]. – 1. Donna che dà il proprio latte a un bambino altrui, in genere dietro compenso (b. mercenaria): fare la b.; andare per balia (cioè a fare la balia in casa dei genitori del bambino); prendere, dare, mandare il bambino a balia, levarlo, riprenderlo da balia; sedia da balia, tipo di sedia rustica con sedile basso e alto schienale; b. asciutta, donna che, pur non dandogli il latte, ha cura di un lattante, facendo le veci della madre (scherz., anche riferito come soggetto a un uomo, fare la b. asciutta a un bambino, accudirlo, sorvegliarlo in assenza della madre). Modi fig.: fare da b. a qualcuno (anche adolescente o adulto), assisterlo e trattarlo con cure eccessive; avere bisogno della b., essere incapace di levarsi da solo dagli impicci, di superare le normali difficoltà della vita; tenere a balia, tenere una cosa molto tempo o mandare in lungo un affare; non l’ha strozzato (o ammazzato) la b., di chi muore decrepito; non siamo stati a b. insieme, a chi si prende troppe confidenze; non lo vedo da quando è andato a b., da moltissimo tempo. 2. In aeronautica, palloncino riempito di gas sostentatore posto al disotto di un aerostato in cantiere con lo scopo di alimentare automaticamente la camera del gas. 3. a. B. nera: piccolo passeraceo della famiglia muscicapidi (Muscicapa hypoleuca), bruno nerastro di sopra, con le ali attraversate da una larga fascia bianca, bianco fulvo di sotto, di doppio passo ed estivo in Italia; si nutre d’insetti e ha carni saporite. b. B. dal collare: passeraceo simile al precedente (Muscicapa albicollis), il cui maschio adulto è provvisto, nell’abito estivo, di un collare bianco.