azoto
ażòto s. m. [dal fr. azote, voce coniata (1787) dal chimico fr. L.-B. Guyton de Morveau, con il gr. ἀ- priv. e ζωή «vita»]. – Elemento chimico tri- e pentavalente, di simbolo N, numero atomico 7, peso atomico 14,007, appartenente al 5° gruppo del sistema periodico, diffuso in natura sia allo stato libero (costituisce i 4/5 dell’aria) sia sotto forma di composti inorganici e organici. Gas incolore e inodore, pochissimo reattivo (pur non essendo tossico non mantiene la vita), viene largamente impiegato nella preparazione di alcuni suoi composti (ammoniaca, sali d’ammonio, acido nitrico, calciocianamide, ecc.), usati come base per fertilizzanti, esplosivi, materie plastiche, ecc. A. attivo, forma particolarmente reattiva dell’azoto, che si ottiene sottoponendo l’azoto rarefatto a scariche elettriche. A. ammoniacale, quello presente nell’ammoniaca e nei composti dell’ammonio. A. minerale fossile, quello combinato in composti inorganici, presenti talora sulla superficie terrestre in grandi giacimenti (per es., quello del nitrato di sodio del Cile). A. organico, quello presente in composti organici, negli organismi animali e vegetali. A. organico fossile, quello accumulatosi nei carboni fossili durante il processo di fossilizzazione dei vegetali. A. incoagulabile o non proteico, l’azoto (indicato con la formula NI) che rimane nel sangue dopo che ne sono state allontanate, con opportuni reagenti, le proteine, e che risulta costituito da prodotti di rifiuto dell’organismo e da altri composti azotati (per es., aminoacidi, polipeptidi, ecc.). A. liquido, quello ottenuto in forma liquida a pressione atmosferica alla temperatura di -195° C, usato nella criochirurgia. Tra i composti ossigenati dell’azoto: biossido di a. (NO2), gas rosso bruno; ossido di a. (NO), gas incolore che si può formare per sintesi dagli elementi a elevata temperatura; pentossido di a. (o anidride nitrica); protossido di a., detto anche gas esilarante; tetrossido di a., comunemente noto col nome di ipoazotide. Per la fissazione dell’a. atmosferico, v. fissazione. Ciclo dell’a., il ciclo che si instaura attraverso l’azione degli azotobatterî sull’azoto atmosferico, l’utilizzazione dei composti che ne derivano da parte delle piante e successivamente degli animali, il ritorno al terreno dei rifiuti e dei prodotti di alterazione degli organismi vegetali e animali, e la degradazione delle sostanze che li compongono da parte di varî microrganismi, fino alla liberazione dell’azoto e al suo ritorno all’atmosfera (v. fig. a p. 376).