avviare
avvïare v. tr. [der. di via2] (io avvìo, ecc.). – 1. Mettere in via, indirizzare a un luogo determinato: le reclute furono avviate ciascuna al proprio reparto; a. l’emigrazione verso nuove terre; di motori, macchine e sim., metterli in moto. Fig., a. a un mestiere, a un’arte, a una professione, agli studî. 2. Come rifl. o intr. pron., avviarsi, mettersi in cammino, dirigersi verso un luogo per raggiungerlo: avviarsi a casa, verso la stazione; finita la partita, il pubblico s’avviò verso l’uscita; e in senso fig., avviarsi verso una meta ambiziosa, verso la propria rovina. Anche assol.: sarà l’ora di avviarsi; io intanto m’avvio; di meccanismi, mettersi in moto: il motore stentava ad avviarsi. Fig., essere prossimo a fare una cosa, essere sul punto di: era una borgata molto popolosa, che s’avviava a diventare città; la minestra s’avvia a bollire; con questo sign., anche senza la particella pron.: pare che il tempo avvii a piovere. 3. Dare inizio a qualche cosa: a. un lavoro a maglia; a. il fuoco, accenderlo, far che cominci ad ardere; a. trattative, a. un discorso; a. un’azienda, metterla in condizioni di prosperare, darle credito. Nell’uso tosc.: a. un fiasco, una botte, cominciare a trarne il vino; a. il pane, cominciare ad affettarlo; a. una candela, accenderla per la prima volta. ◆ Part. pass. avvïato, anche come agg., con i varî sign. del verbo: eravamo già avviati, in cammino; un giovane bene avviato negli studî, nella professione, alquanto innanzi, a buon punto; negozio, studio, commercio bene avviato, che ormai ha acquistato credito, che ha una buona clientela; fuoco avviato, che ha preso bene.