avvampare
v. intr. e tr. [der. di vampa]. – 1. intr. (aus. essere) Prendere vampa, accendersi divampando: il fuoco, la legna avvampò; per estens., risplendere o arrossarsi, farsi di fiamma: il cielo avvampava nella luce del tramonto; avvampò in viso per la vergogna; si sentiva a. il volto per il gran calore; ardere per il gran caldo: Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L’ora, e quando poi gela (Leopardi). Fig., letter., ardere per qualche forte sentimento: a. di sdegno, d’ira, di passione; Di fuor si legge com’io dentro avampi (Petrarca). 2. tr. a. letter. Accendere, far ardere: Et alti e spessi fuochi intorno avampa (Ariosto); infiammare, in senso fig.: e libertade avvampa Gli obliviosi petti (Leopardi). b. Nell’uso com., abbruciacchiare, fare ingiallire la biancheria per contatto del ferro troppo caldo o con la vicinanza del fuoco: lo scaldino ha avvampato il lenzuolo; nello stirare la camicia, m’ha avvampato il colletto.