autoricoverarsi
v. intr. pron. Ricoverarsi di propria volontà. ◆ Autoricoveratosi nel ’69 per una grave depressione, nell’ospedale Patch [Hunter Adams] scopre la vocazione ad aiutare gli altri. Due anni dopo è un brillante studente della facoltà di medicina, dove il suo modo di fare trasgressivo delle regole e irrisorio del principio di autorità gli guadagna l’ostilità dei baroni universitari, l’ammirazione dei colleghi idealisti e la riconoscenza dei pazienti di ogni età e ceto. (Alessandra Levantesi, Stampa, 20 marzo 1999, p. 26, Spettacoli) • Con i milioni di dollari che pesano sulle spalle di attori come Chris Farley, morto di overdose di morfina e cocaina a 33 anni nel 1997, o Robert Downey Jr., che nonostante gli anni di prigione e di recupero non è mai riuscito a liberarsi dal suo problema, o Ben Affleck, che più di una volta si è autoricoverato in un centro di disintossicazione per alcolismo, è comprensibile che Studios come la DreamWorks o la Universal siano ben felici di sborsare anche 50.000 dollari al mese per accertarsi che la star finisca le riprese del film senza incidenti. (Silvia Bizio, Repubblica, 8 aprile 2002, p. 36, Spettacoli).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto al v. intr. pron. ricoverarsi.
Già attestato nella Repubblica del 29 giugno 1993, p. 30, Sport.