autoemancipazione
s. f. Capacità di affrancarsi, di sottrarsi a uno stato di dipendenza, di soggezione. ◆ Anno internazionale delle montagne: costose celebrazioni o progetti seri di sostenibilità? Interventi governativi dell’Occidente: cattedrali nel deserto o aiuti mirati a far davvero crescere cultura, sanità, capacità di autoemancipazione di un paese dove solo un bambino su quattro va a scuola e l’età media è attorno ai 50 anni? Sono i temi emersi da un dibattito vivace, animato l’altra sera alla Sat di Trento, dinanzi ad una sala gremita, dai promotori d’eccezione di due progetti di solidarietà ai bambini del Nepal: (Adige, 17 gennaio 2002, p. 9, 24 Ore in Regione) • [Peppino] Caldarola ricorda gli eloquenti pensieri espressi sul tema da Marx («L’emancipazione dal denaro, dunque dal giudaismo pratico, sarebbe l’autoemancipazione del nostro tempo»), da Lenin (che respinse l’idea di una «nazionalità ebraica»), da Stalin («lo sviluppo storico porta all’assimilazione degli ebrei»), fino ad arrivare al Pci, per quarant’anni il partito politicamente egemone a sinistra. (Fabio Martini, Stampa, 1° luglio 2003, p. 6, Interno) • [Il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia] ha processato il legalismo della presidenza di Bill Clinton, la prima che l’aborto lo ha promosso, finanziato ed elevato a diritto all’autoemancipazione, dopo averlo definito «legale, sicuro e raro». Se l’aborto è un diritto, chiede Trujillo, perché dovrebbe essere «raro»? (Foglio, 16 gennaio 2008, p. 1, Prima pagina).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto al s. f. emancipazione.