autocomprensione
s. f. Comprensione di sé stessi. ◆ Se, come è stato detto da molti e come mi sembra ragionevole credere, [Sigmund] Freud si è posto un problema simile a quello di Socrate, «conosci te stesso», allora è chiaro perché l’attacco riduzionista fallisce. Naturalmente, Freud non si è limitato a ripetere l’esigenza dell’autocomprensione. Ha anche rivoluzionato la natura teorica dell’autocomprensione. (Sole 24 Ore, 30 gennaio 2000, p. 35, Inserto Domenica) • Il vertice dell’Unione Europea del dicembre scorso ha deciso di non decidere sulla candidatura della Turchia. Ma entro il 2004 gli interrogativi dovranno trovare una risposta. E sono, come si è capito, interrogatitivi che toccano l’autocomprensione dell’Europa più che questioni economiche o istituzionali. (Marco Politi, Repubblica, 10 gennaio 2003, p. 45, Cultura) • Per quanto indispensabile all’autocomprensione, la psicoanalisi non può tuttavia arroccarsi in uno splendido isolamento. Benché le sia preclusa l’obiettività delle «scienze forti», essa risponde comunque a parametri di coerenza, di verificabilità, di confronto. (Silvia Vegetti Finzi, Corriere della sera, 24 gennaio 2006, p. 43).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto al s. f. comprensione.
Già attestato nella Repubblica del 29 marzo 1989, p. 26, Cultura (Isaiah Berlin, trad. di Gilberto Forti).