auspicare
v. intr. e tr. [dal lat. auspicare e auspicari, der. di auspex -pĭcis «auspice»] (io àuspico, tu àuspichi, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Esercitare l’ufficio di àuspice, trarre gli auspìci (con riferimento agli àuspici romani). 2. tr. Pronosticare, augurare: gli auspicò un esito felice; auspicava di poter tornare a casa in tempo; tutti auspicavano che il conflitto terminasse; l’opposizione auspica che il governo riduca le tasse. Anche tr. pron. (accettabile ma meno appropriato), augurarsi, sperare: mi auspico di partire in tempo. ◆ Part. pass. auspicato, anche come agg., iniziato secondo i rituali auspìci: impresa bene auspicata, guerra male auspicata; senza avverbio s’intende generalmente fatto o avvenuto con buoni auspìci, quindi beneaugurato, fausto, felice e, nell’uso corrente, desiderato, lungamente atteso: il dì delle auspicate nozze; doveva essere prossima ormai l’auspicata liberazione.